
In qualche post, qualcuno chiedeva se per entrare a lavorare in un giornale servono le raccomandazioni. Rispondo io: sì, oggi, negli anni 2000, servono. O meglio, servono le conoscenze. Qualcuno che lavori già nell'ambiente. Avere un nome importante, un parente o un amico che sappia indirizzarti nei canali giusti. Ci vuole anche questo, per carità. Ma a parità di curriculum, tra due persone che aspirano ad entrare in una redazione come aspiranti giornalisti, tra una normale e una "più normale", verrà sempre scelta la persona con il "calcio in c...o".
Ho 37 anni. Sì, non sono più di primo pelo. Scrivere su un quotidiano è sempre stato il mio sogno. Mi son laureata in Lettere, 101/110. Ho frequentato una scuola di giornalismo. Corsi di scrittura creativa e esperienze in ufficio stampa. Ho collaborato con periodici locali, free press, cataloghi per musei, tutto quello su cui è possibile scrivere.
Ho fatto stage su stage nelle redazioni web. Mi son specializzata in web designer e grafica. Parlo e scrivo correttemente in inglese e francese. Nei curriculum segnalo che sono disposta a trasferirmi in qualunque posto. Ho bussato a più porte io che un venditore di aspirapolveri.
Tutto questo non è servito. Ho visto passarmi davanti persone solo perché "conoscevano", avevano il "cognome". Non serve a niente, a niente "avere il fuoco dentro". Balle. Io il fuoco ce l'ho sempre avuto e ho fatto cose impensabili, ho lavorato a orari impossibili, stimolato dall'unico pensiero possibile: "un giorno, tutto questo avrà un senso e coronerò il mio sogno".
Oggi lavoro part time in una biblioteca. Contratto a progetto. Ho un fidanzato, ma non posso nemmeno pensare di sposarmi o farmi una famiglia. Mi ritengo già fortunata, per carità. Non lavoro in miniera. Ma mi domando a che cosa sono serviti tutti questi sacrifici. Risposta: a niente.
Quindi mi rivolgo ai giovani senza cognome o raccomandazioni che sognano di approdare a Stampa, Repubblica, Corriere, Il Giornale e via dicendo: non perdete il vostro tempo.
Credetemi, non avrete rimpianti.
Elena
2 commenti:
Mi spiace per te... non mollare mai
quanti giovani meritevoli son costretti a vedere svanire i loro sogni. E' un peccato
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