IL BLOG DEI FANATICI DE

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martedì 24 novembre 2009

PROBABILMENTE


Esiste una sudditanza psicologica dei giornalisti dei confronti dei politici? La questione, sempre attuale, spesso si può nascondere nel più "innocuo" degli articoli. Ne abbiamo un esempio proprio oggi, nell'intervista che Alessandra Pieracci fa al comico Luca Bizzarri riguardo la provocazione del ministro Rotondi sull'abolizione della pausa pranzo.

Nell'articolo apparso sull'edizione cartacea (pag. 25), ad un certo punto si legge la seguente dichiarazione della simpatica "Jena", impegnata nel commentare la presa di posizione del ministro:

(...) "un ministro dovrebbe essere più prudente in un Paese sindacalizzato come il nostro. Comunque i nostri ministri dicono sciocchezzecazzate ben peggiori e riescono a fare dichiarazioni che fanno discutere anche quando si comportano bene" (...)

Sciocchezzecazzate. C'è proprio scritto così.
Scartando l'ipotesi che il Bizzarri si sia inventato un termine nuovo sul momento, l'ipotesi all'origine del refuso non può che essere una. Sotto con la dietrologia, dunque.
Probabilmente, il comico ha usato nella sua risposta alla domanda della Pieracci proprio il termine "cazzate". Probabilmente, la Pieracci l'ha trascritto testuale nell'articolo. Probabilmente, al momento di andare in stampa, al correttore di bozze l'espressione "i nostri politici dicono cazzate ben peggiori" è sembrata troppo forte, probabilmente perché riferito proprio ai nostri governanti (si sa quanto siano permalosi) e ha deciso di sostituirlo col più sobrio "sciocchezze".

Probabilmente, qualcosa è andato storto e alla fine sono rimasti entrambi i termini.

Probabilmente è andata così.

Probabilmente.

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